Regina di fiori_Salute

La legge Tarzia, che smantella i consultori nella regione Lazio, è parte di un disegno di privatizzazione del pubblico cui la sanità non fa eccezione. Ne è un esempio la chiusura di ospedali e la loro trasformazione in presidi ospedalieri per i tagli ai finanziamenti. Si procede così ad aprire i consultori ai privati, a fondazioni, ad associazioni a scopo di lucro e movimenti ultracattolici e antiabortisti di cui è fondatrice la stessa Tarzia.

IL PERCORSO PER ARRIVARE ALL’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA DIVENTERÀ LABIRINTICO DA UN PUNTO DI VISTA BUROCRATICO E LOGORANTE DA QUELLO PSICOLOGICO.

Ciò in una regione in cui il diritto all’aborto è già sotto attacco, ad esempio con l’impossibilità di uso della pillola abortiva (RU486) e una capillare diffusione dell’obiezione di coscienza. Inoltre la mancanza di prevenzione si esplica nella negazione (illegale) della pillola del giorno dopo, un  nticoncezionale d’emergenza, e il controllo sulle donne si attua con una inutile e costante medicalizzazione (tentativi di trattenere le donne in ospedale), che riguarda ogni momento della vita della donna, dal parto (ad esempio con la diffusione del cesareo) all’aborto (il ricovero obbligatorio
dopo l’assunzione della pillola abortiva).

Vogliamo consultori pubblici, laici, in numero rispondente alle
richieste e che siano spazi di autodeterminazione e prevenzione per le
donne.I consultori non sono oratori . Vogliamo autodeterminarci.

DATECE TUTTO!

Con la legge Tarzia le donne si giocano tutto. Le donne unite puntano
tutto su ciò che hanno e ciò che sono! Fai un poker di Queens…le
regole del gioco le trovi su:

http://riprendiamociconsultori.noblogs.org [1]