L’austerity e’ violenza sul corpo delle donne

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Nel nostro paese e in tutto il mondo la violenza contro le donne è all’ordine del giorno: stupri, violenze domestiche, assassinii. Questa condizione è acuita dentro il contesto di crisi.
Abbiamo deciso di aderire all’appello Occupypatriarchy, una chiamata che nasce all’interno dello spazio pubblico aperto negli ultimi mesi dal movimento Occupy Wall Street. WE ARE THE 99%, slogan delle mobilitazioni statunitensi, non sta a indicare uno spazio liscio ed omogeneo, ma al contrario trae la sua forza dalle differenti striature di colore, genere e condizione che lo fanno vivere.
Le donne con il loro lavoro suppliscono alla crisi economica e a quella politica. Un recente rapporto Istat mostra come il “nuovo sistema di Welfare” abbia a che vedere direttamente con il lavoro femminile non retribuito: come siano, cioè, le nonne a sostituire gli asili nido, le figlie a sostenere il peso dei genitori anziani, le madri ad occuparsi dei figli, e come, in altre parole, il taglio ai fondi per i servizi sociali significhi il trasferimento di compiti e fatica sulle donne.
La violenza sulle donne è frutto di un sistema fondato sulla sopraffazione maschile. In tempi di austerity la parità tra i sessi sembra diventare un di “bene di lusso”. Quando i governi propongono politiche di conciliazione vita-lavoro legittimano, di fatto, il principio per cui una donna deve svolgere più lavori contemporaneamente: precari e senza garanzie nel mercato del lavoro “ufficiale”, senza retribuzione e diritti nella sfera privata. Questa è violenza travestita da austerity!
La crisi attacca ogni possibilità di autodeterminazione, mettendo in discussione la libertà di scelta. Ed è proprio su questa che è stato sferrato l’attacco: l’intento della Proposta di Legge Tarzia è quello di cancellare l’esperienza dei consultori, intesi come strutture sanitarie laiche, adibite alla tutela della salute della donna. Mettendo direttamente in discussione la legge 194 sull’aborto, i consultori vengono proposti come centri per la tutela del concepito e della famiglia, togliendo di fatto qualsiasi centralità all’autonomia delle donne e consentendo l’accesso a figure non qualificate del mondo cattolico. Il “caso Lazio” è in questo senso emblematico e si configura come laboratorio per legittimare lo smantellamento del Welfare su scala complessiva. Quello dei consultori è, tra gli altri, un terreno di conflitto sul quale bisogna insistere, soprattutto con il governo Monti, in odor di sacrestia, per difendere il diritto alla salute e all’autodeterminazione della donna.

Occupyamo spazi per reinventare la democrazia! I nostri corpi non sono titoli di Stato!
LA VITA SIAMO NOI!

Appuntamento Venerdì 25 novembre ore 14.00 scalinata di Piazza di Spagna

Immagine da zero illustrazioni.

8marzo: Riprendiamoci le nostre vite indecorose e libere! – CORTEO NOTTURNO

Negli ultimi mesi un’energia nuova e dirompente è emersa dalle mobilitazioni delle università e dei precari, dalla resistenza degli operai e dei migranti, fino a giungere alle ribellioni dell’Egitto e delle coste del Mediterraneo.

E’ un grido di rivolta che denuncia un sistema sociale ingiusto e si rifiuta di pagarne i costi.

Il 13 febbraio scorso noi donne ci siamo opposte alle politiche che soffocano le nostre vite e che hanno portato al progressivo restringimento dei nostri diritti e dei nostri spazi di libertà. Abbiamo attraversato piazza del Popolo, invaso le strade di Roma e ci siamo spinte fino a Montecitorio per “restituire al mittente” le leggi contro le donne approvate negli ultimi anni dai governi sia di centrodestra che di centrosinistra: le dimissioni in bianco, il collegato lavoro, la legge 40 sulla procreazione assistita, l’innalzamento dell’età pensionabile, il pacchetto sicurezza e tante altre.

Anche l’8 marzo vogliamo riportare in piazza la stessa voce e, con lo stesso linguaggio impetuoso, rimettere al centro la questione della redistribuzione delle ricchezze: tra chi fa i profitti e chi sta pagando questa crisi, tra chi possiede palazzi e chi non ha casa, tra chi si giova di stipendi milionari e chi non ha un lavoro.
Vogliamo contestare chi mette in discussione la nostra autodeterminazione saturando le strutture pubbliche di obiettori di coscienza, limitando la diffusione della pillola RU486 o sostenendo la privatizzazione delle strutture sanitarie come i consultori (vedi la proposta di legge Tarzia per la regione Lazio), luoghi che noi invece vorremmo reinventare partendo dai nostri attuali bisogni.

Vogliamo ribellarci a una cultura e a un immaginario usati per controllare e disciplinare i nostri corpi e la nostra sessualità. Dal lavoro alla sanità, infatti, l’unico ruolo legittimato per le donne è quello di moglie e madre. Eppure spesso nel momento dell’assunzione ci vengono fatti firmare fogli di “dimissioni in bianco” che il datore di lavoro potrà tirar fuori nel momento in cui dovessimo dichiarare di essere incinte.

Viviamo nel Paese della doppia morale, dove l’unico modello accettato e promosso è la famiglia eterosessuale, quella stessa famiglia in cui, come le statistiche ufficiali ci raccontano, avvengono la maggior parte delle violenze sulle donne attuate da mariti, compagni e padri. E’ anche per questo che rifiutiamo la precarietà: perché ci obbliga a dipendere economicamente e culturalmente da un modello relazionale che ci impedisce di poter scegliere dove, come, quando e con chi essere o NON essere madri.

Eppure la stessa retorica familista che dichiara di promuovere e sostenere la genitorialità, di fatto ne ostacola la possibilità a lesbiche, single, gay, trans e a tutti quei soggetti che sfuggono alla norma eterosessuale e cattolica. Ed è sempre la stessa logica che da un lato stigmatizza e criminalizza le sex workers attraverso pacchetto sicurezza e campagne moraliste e sul “decoro”, e dall’altro ne fa un uso “spettacolarizzato” e strumentale al piacere maschile diffuso all’interno dei Palazzi del potere, ma non solo.

L’8 marzo scenderemo in piazza anche per smascherare le politiche razziste di questo governo che sfrutta il lavoro di cura svolto per la maggior parte da donne migranti e contemporaneamente le trasforma in “pericolose” protagoniste dell’“emergenza immigrati” oppure le priva della libertà e le rende vittime di violenze nei CIE.

Per tutte queste ragioni saremo in piazza l’8 marzo, per rivendicare diritti e libertà, perchè i nostri desideri non hanno né famiglia né nazione, noi non siamo “italiane per-bene”: siamo precarie, studentesse, lesbiche, trans, siamo donne che rifiutano il modello di welfare familistico, nazionalista, cattolico ed eterosessista.

Vogliamo riappropriarci delle nostre voci e dei nostri corpi e anche delle strade, della notte e delle nostre relazioni: rivendichiamo diritti, welfare e autodeterminazione.

Siamo tutte DONNE in CARNEvale e OSSA!!
L’otto… m’arzo e m’arivolto!

CORTEO NOTTURNO – MARTEDì 8 MARZO 2011
Partenza ORE 18 – Bocca della verità – Roma

Promuovono: Centro Donna Lisa – Donnedasud – le Facinorosse – Infosex Esc – Lucha y Siesta Action-A – le Malefiche – la Meladieva – le Ribellule – SuiGeneris

Aderiscono: Comitato donne 100celle e dintorni – Ladyfest Roma – Tuba libreria delle donne – donne di classe – Rivista noidonne –  Cooperativa sociale Befree, contro tratta, violenze, discriminazioni – Donne di Sinistra Critica – Assemblea cittadina Casa Internazionale delle Donne – Donne in nero di Roma – Zeroviolenzadonne.it – All  Reds Girls – StregheperSempre –  UDI Monteverde – le compagne di sinistra ecologia e libertà di Roma – Mujeres Libres Bologna – controviolenzadonne.org – Comitato Madri per Roma città aperta – Sud De-Genere – Forum donne socialiste – Maude Lavoratrici dello spettacolo – centro antiviolenza di viterbo – Coordinamento Lesbiche Romane – ADBI – ass. donne brasiliane in italia – Martedì autogestito da Femministe e Lesbiche (MFLA) – collettivo cime di queer – QueerInAction – Loa Acrobax  – Strike spa – Escatelier – Anomalia Sapienza – ReteLettere Roma3 – ateneinrivolta – Link Roma – Angelo MAi – Action Diritti in movimento – Csoa Corto Circuito – Associazione Ya Basta Moltitudia Onlus – Inquelposto, Ladispoli – csoa Spartaco – csoa  La strada – A Sud – Assemblea di medicina (Sapienza) – LabPuzzle!welfareinprogress – Forte prenestino – S.U.R.F.- Scuole e Università in Rete per la Formazione – Consulta dei Consultori di Roma – Associazione Nazionale Archeologi

www.riprendiamociconsultori.noblogs.org/
Per info e adesioni : lottotuttolanno@gmail.com

 

Comunicato: la legge Tarzia è una violenza contro le donne

Il 25 novembre 2010 durante la giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo scelto di far sentire la nostra voce, presenza e lotta in tutti i luoghi di conflitto, le manifestazioni e i
cortei che hanno attraversato la città di Roma: dal presidio di donne davanti alla Regione Lazio, al corteo dei Movimenti Uniti contro la crisi,dalla protesta studentesca contro il DDL Gelmini al Consiglio Municipale del III Municipio dove stanno approvando una mozione a
favore della legge Tarzia e al presidio a Piazza Trilussa contro i C.I.E.
Le donne, i collettivi femministi, i comitati di donne e sindacati riuniti nell’Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia hanno manifestato il 25 mattina di fronte alla Regione Lazio dove il 24 novembre è iniziata la discussione sulla proposta di
legge Tarzia sui Consultori .
Durante il nostro presidio, sono arrivati una decina di ‘provocatori non autorizzati’ appartenenti al Forum delle associazioni familiari del Lazio e, tra gli altri, l’Alleanza evangelica italiana capeggiati dalla stessa Olimpia Tarzia con cartelli a favore della proposta di legge e inneggiando alla famiglia hanno provato a disturbare la protesta ma sono stati cacciati dalla piazza.
Le donne con questo vogliono ribadire che gli antiabortisti e movimenti per la vita non sono ben accetti e non avranno alcun spazio nelle piazze, nei consultori e nelle strutture pubbliche.
Una delegazione di 15 rappresentanti delle diverse realtà presenti sotto la Regione Lazio, tra cui anche due compagne, sono entrati in Regione. Attendendo un colloquio con la presidentessa della Regione Lazio Renata Polverini.
La nostra lotta non si ferma e continuerà fino a che la Legge Tarzia non verrà definitivamente ritirata.

Collettivi femministi e donne contro la legge Tarzia.

25 Novembre: la legge Tarzia è una violenza contro le donne

25 NOVEMBRE:

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

SALVIAMO I CONSULTORI PUBBLICI DALLA REGIONE LAZIO

E’ in atto un attacco concentrico ai diritti delle donne che – partendo da più fronti, cinicamente organici tra loro – mira ad un solo obiettivo: cancellarne i diritti acquisiti con anni di lotte, isolarle l’una dalle altre per limitarne la forza, negarne l’autodeterminazione, ricacciarle nel privato, limitarne la soggettività, indurle al silenzio. farle regredire. E’ in atto una politica e una cultura reazionaria che trasforma ragazzine in escort per i potenti, immigrate in prostitute, donne consapevoli in corpi riproduttivi purché sposate.

Le donne del Lazio, native e migranti insieme,  si oppongono con forza a tutto questo   DICONO NO

alla violenza che scaturisce dalla precarietà che nega alle giovani donne il diritto al futuro e alla realizzazione di una maternità desiderabile.

alla  violenza insita nella visione ufficializzata nel Forum della Famiglia (quale famiglia, quella coniugata, con i documenti “a posto”, dove troppo spesso le donne sono vittime silenziose della violenza del coniuge regolarmente sposato?)

alla violenza che viene perpetrata nei confronti delle donne nei CIE (Centri di identificazione e di espulsione) o nelle mani dei trafficanti di carne umana e di sfruttatori appartenenti alla malavita organizzata. Non vogliamo essere oggetto di violenza, oggetti sessuali, oggetti riproduttivi. Siamo persone e cittadine.

Le donne del Lazio riunite in assemblea permanente da luglio

DICONO NO

alla proposta di legge Tarzia (con l’accordo di Polverini) sulla riforma dei Consultori :   proposta indecente perché mira a chiudere quelli pubblici spostando i soldi  su quelli privati a fine di lucro e di stampo confessionale, che saranno legittimati a controllare le donne, le coppie e le famiglie e le loro scelte personali e riproduttive sulla base di un unico modello ideologico. Una proposta che cancella con un colpo di spugna, persino in ostentato spregio delle leggi nazionali e alla Costituzione, i diritti acquisiti dalle donne con anni di lotte, negandone l’autodeterminazione e la responsabilità personale.

Per combattere tutte e tutti insieme,  invitiamo le cittadine e i cittadini del Lazio a partecipare al presidio  che si svolgerà sotto la sede della Regione Lazio, Via Rosa Raimondi Garibaldi, la mattina del 25 novembre prossimo alle ore 10.

Invitiamo le nonne e i nonni a partecipare per rivendicare il loro diritto ad amare e curare i loro nipoti e per DIRE NO all’obbligo ex lege di provvedere alla loro “custodia”.

MANIFESTAZIONE 25 NOVEMBRE 2010 – ORE 10

REGIONE LAZIO – VIA ROSA RAIMONDI GARIBALDI

Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia

25 novembre: Malanova

GIOVEDI 25 NOVEMBRE / ORE 20.30
MALANOVA


La ragazza del sud che ha avuto il coraggio di denunciare un intero paese
“Tu mi fai girar, tu mi fai girar come fossi una bambola. Poi mi butti giù poi mi butti giù come fossi una bambola” “Malanova” racconta la storia di Anna Maria Scarfò, una ragazzina che fu stuprata per la prima volta a tredici anni da quattro ragazzi del suo paese, San Martino di Taurianova provincia di Reggio Calabria. Una violenza perpetuata per tre lunghi anni dal branco che nel corso del tempo si è allargata sempre di più. Tutti sanno, ma tutti fanno finta di non sapere: questo è il paese. Anche questo è Sud. Una storia che termina con la denuncia dei suoi carnefici e che porterà Anna il febbraio del 2010 a vivere sotto scorta all’età di ventiquattro anni.
“Ci sono storie che vanno raccontate, anche se fanno male. Nessuno vorrebbe leggerle. Ma si scrivono perché nessuno dovrebbe viverle”.
In occasione della giornata mondiale contro la violenza delle donne discuteremo insieme all’autrice Cristina Zagaria

A seguire SPRITZ AGAINST VIOLENCE a cura di Zeroviolenzadonne.it e L’ APERICENA di daSud

Spazio daSud / Via Gentile da Mogliano 168/170 (Quartiere Pigneto) / Roma
www.dasud.it / info@dasud.it / tel. 06.83603427

Affinità 4: Movimento per la vita nei consultori del Piemonte

Fuori il Movimento per la vita dai Consultori!

Incontro informativo e di discussione, giovedì 11 Novembre alle ore 21 presso la sede Club (II piano) di corso Marconi, 34, Torino.

Il 15 ottobre scorso il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la delibera 21- 807 su proposta dell’assessore Caterina Ferrero che autorizza l’ingresso nei consultori pubblici dei volontari del Movimento per la Vita e delle associazioni che operano nel settore della tutela materno- infantile, allo scopo di individuare e rimuovere le cause che portano una donna a chiedere l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e a sostegno della vita nascente.

Evidentemente non in grado di assumere decisioni autonome e consapevoli, la donna, si legge nel testo, viene presa in carico fin dal primo colloquio e le sue motivazioni valutate a livello psicologico, sociale, educativo ed anche economico: con il formale rinvio ad una più corretta applicazione della  legge 194 in realtà si maschera l’obiettivo di rendere più lungo, difficile e penoso l’iter di accesso all’ ivg, riferendosi alla “promozione della vita” come unico possibile valore etico e solidale.

Per legge si sancisce che non è “etico” abortire e la donna che lo decide va obbligatoriamente accompagnata ad un percorso assistenziale che mira a farle cambiare idea, con ogni mezzo.

Consultori e presidi sanitari dovranno necessariamente stipulare convenzioni con le associazioni che si occupano di sostenere la natalità e operare fianco a fianco con i volontari indicati, il cui intervento e formazione saranno finanziati dalla Regione Piemonte.

Riteniamo inaccettabile la presenza nei consultori di chi, da anni, aggredisce e colpevolizza le donne che esercitano un diritto fondamentale e irrinunciabile: l’autodeterminazione sui propri corpi in tema di maternità. La delibera è attualmente sospesa ma i tempi per la sua approvazione ed entrata in vigore definitiva sono strettissimi.

Vi aspettiamo numerose!

QUELLO CHE ABBIAMO È QUELLO CHE CI SIAMO PRESE!

INDIETRO NON SI TORNA!

L’immagine è dell’artista Miss Tic.

FUORI IL MOVIMENTO PER LA VITA DAI CONSULTORI!!!
      Troviamoci tutte per un primo incontro informativo e di discussione,
giovedì
11 novembre alle ore 21 presso la sede cub (al II piano) di corso marconi
34 a
torino.

      Il 15 ottobre scorso il Consiglio regionale del Piemonte ha
approvato la
delibera 21- 807 su proposta dell’assessore Caterina Ferrero che autorizza
l’ingresso nei consultori pubblici dei volontari del Movimento per la Vita e
delle associazioni che operano nel settore della tutela materno- infantile,
allo scopo di individuare e rimuovere le cause che portano una donna a
chiedere l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e a sostegno della
vita
nascente.

      Evidentemente non in grado di assumere decisioni autonome e
consapevoli, la
donna, si legge nel testo, viene presa in carico fin dal primo colloquio e le
sue motivazioni valutate a livello psicologico, sociale, educativo ed anche
economico: con il formale rinvio ad una più corretta applicazione della legge
194 in realtà si maschera l’obiettivo di rendere più lungo, difficile e
penoso
l’iter di accesso all’ ivg, riferendosi alla “promozione della vita” come
unico possibile valore etico e solidale.

      Per legge si sancisce che non è “etico” abortire e la donna che lo
decide va
obbligatoriamente accompagnata ad un percorso assistenziale che mira a farle
cambiare idea, con ogni mezzo.

      Consultori e presidi sanitari dovranno necessariamente stipulare
convenzioni
con le associazioni che si occupano di sostenere la natalità e operare fianco
a fianco con i volontari indicati, il cui intervento e formazione saranno
finanziati dalla Regione Piemonte.

      Riteniamo inaccettabile la presenza nei consultori di chi, da anni,
aggredisce
e colpevolizza le donne che esercitano un diritto fondamentale e
irrinunciabile: l’autodeterminazione sui propri corpi in tema di maternità.

      La delibera è attualmente sospesa ma i tempi per la sua approvazione ed
entrata in vigore definitiva sono strettissimi.

      Vi aspettiamo numerose!

      QUELLO CHE ABBIAMO È QUELLO CHE CI SIAMO PRESE!

      INDIETRO NON SI TORNA!

28 Novembre – Un consultorio alla Sapienza

Dalle 11 per tutto il giorno punti informativi sui consultori a Lettere La Sapienza (città Universitaria, metro Policlinico): sarà presente un punto informativo con una operatrice di Consultorio e una da un centro contro la violenza sulle donne. Alle 15 assemblea con donne dei consultori, dei centri antiviolenza, lavoratrici Fiom e del coordinamento contro la Tarzia.

Io viaggio da sola!

Ora
giovedì 28 ottobre · 12.00 – 12.30

Luogo stazione TERMINI, binario 6-8

Le Ferrovie dello Stato hanno lanciato una campagna promozionale per tutto il mese di ottobre: la definiscono “Offerta shocking”.
In effetti siamo rimaste davvero shockate quando abbiamo letto che le donne potranno viaggiare gratis solo se accompagnate e con famiglia al seguito!

Adesso Basta, IO VIAGGIO DA SOLA!

Non abbiamo bisogno di essere accompagnate, siamo libere di muoverci e vogliamo welfare per poterlo fare!

ATTENZIONE DONNA IN TRANSITO!

GIOVEDì 28 OTTOBRE
STAZIONE TERMINI, BINARIO 6-8

SENTIRETE UN FISCHIO E UNA COMUNICAZIONE

ci sediamo tutte con la nostra valigia in mano!

scarica la valigia di “IO VIAGGIO DA SOLA”, stampala e portarla giovedì 28 ottobre ore 12.00!

non mancate!