Io viaggio da sola – foto e comunicato

Oggi mercoledi 28 ottobre alle 12 sulla piattaforma dei binari 6-8 alla Stazione termini di Roma si è svolto un flash mob per contestare la “frecciarosa” iniziativa promozionale di trenitalia in collaborazione col ministero delle pari oportunità. la promozione offre per il mese di ottobre il viaggio gratis solo alle donne che viaggiano con un accompagnatore o con la famiglia.
Sul treno inoltre durante il week end saranno offerte consulenze mediche.
il flash mob ha visto la partecipazione di decine di donne che hanno esposto cartelli con scritto “io viaggio da sola”, i temi toccati dalla contestazione hanno riguardato la denuncia di una campagna che umilia le donne vincolandole alla coppia o alla famiglia, l’assenza di misure che garantiscano la mobilità a precari* e disoccupati*.
è stato inoltre denunciato come tali iniziative sostenute dal governo trasformino i servizi da diritti a “offerte speciali”, limitate nel tempo e non per tutt*. in particolare la presenza dei medici sui treni frecciarosa appare paradossale e offensiva di fronte ai pesanti tagli alla sanità, alla chiusura di strutture ospedaliere al ripetersi di gravissimi casi di malasanità. Per quanto riguarda la regione Lazio, il diritto alla salute e alla libertà di scelta delle donne è messo seriamente in discussione dalla proposta di legge della consigliera pdl Olimpia Tarzia che rischia di trasformare i consultori pubblici, conquistati dalle donne, in centri di ispirazione antiabortista. il flash mob è stata occasione per rilanciare il tema della libertà delle donne di decidere del loro corpo e della loro vita e per rivendicare nuovo welfare e dignità.

Guarda il video.

Contributi

Alcune informazioni dal blog Black’n White Days:

* numeri d’emergenza per la pillola del giorno dopo

* RU486: una storia a puntate sulla pillola più controversa d’Italia [1, 2, 3]

La parte sulla Ru è molto interessante, visto che si tratta di una critica anche alle teorie della Tarzia, da un punto di vista anche strettamente medico.

Abbiamo aggiunto tra i widget anche quello da cui firmare la petizione online contro la legge.

Regina di quadri_Welfare/Economia

La riforma Tarzia, relativa ai consultori nella regione lazio, arriva in un momento di crisi, di debito pubblico alle stelle, di disoccupazione e di attacco generalizzato alle lotte sul posto di lavoro. La presunta natura etica di questa proposta nasconde in realtà un progetto: stabilisce nuovi rapporti tra il pubblico potere, gli individui, e il cosiddetto “terzo settore”, facendo pesare su famiglie e associazioni ciò che lo stato non garantisce. Le casse dello stato sono state impoverite da decenni di mala gestione e corruzione. Bisogna ridimensionare, tagliare, favorire accreditamenti, concessioni, appalti. Il pubblico da unico gestore diventa un ente regolatore di tutti i servizi di tipo sanitario e sociale delegando le sue funzioni al cosiddetto “privato sociale”, soprattutto associazioni e volontariato. Il nostro sistema di welfare ha sempre incentivato le famiglie ad essere l’ammortizzatore sociale per eccellenza, il che si traduce in lavoro gratuito e sacrificio delle donne. Introdurre nei consultori figure inquisitorie significa limitare la nostra possibilità di scegliere, già compromessa sul lavoro da precarietà, salari inferiori, discriminazioni e molestie, dalla maggiore ricattabilità contrattuale, da turni inconciliabili con tempi di vita costretti dal lavoro di cura per l’assenza di servizi. La riforma Tarzia vuole esasperare questa condizione legittimandola con la retorica familista del catto–fascismo più becero.

I consultori non sono oratori . Vogliamo autodeterminarci.

REDDITO DI VITA PER TUTT*! AMEN!

Con la legge Tarzia le donne si giocano tutto. Le donne unite puntano tutto su ciò che hanno e ciò che sono! Fai un poker di Queens…le regole del gioco le trovi su:

http://riprendiamociconsultori.noblogs.org

MOVIMENTO PER LA FICA BENE COMUNE! Alleluja!

TROVA LE QUEENS RIPRENDITITI CONSULTORI!

Regole del gioco!

 

Le carte da conquistare  sono le quattro Regine delle carte francesi, le donne; ad ognuna corrisponde un tema specifico:

 

* la Regina di Quadri_ Welfare/Economia

* la Regina di Picche_ Ideologia della famiglia

* la Regina di Cuori_ Autodeterminazione/Diritto

* la Regina di Fiori_ Salute/RU486

 

L’obiettivo del gioco è raccogliere tutte e quattro le donne per avere una visione completa della proposta di legge Tarzia sui Consultori del Lazio.

Una volta fatto POKER DI DONNE! troverai le istruzioni per arrivare  all’appuntamento finale!

Le carte verrano distribuite in 4 appuntamenti differenti ( tutti i banchetti, cortei, iniziative, azioni che costruiremo)!

 

Quando vengono fatti degli attacchi così duri alle conquiste, ai diritti, all’autodeterminazione, le Donne  puntano tutto su quello che hanno e su quello che sono.

CON LA LEGGE TARZIA LE DONNE SI GIOCANO TUTTO!

Questa è vita! E non trattiamo [la salute è un bene comune]

Coordinamento delle donne contro la proposta di legge Tarzia

La proposta di riforma dei consultori della consigliera Pdl Tarzia, presentata al consiglio regionale del Lazio, è un attacco alla libertà e alla salute delle donne e degli utenti che ne usufruiscono.

E’ una proposta di legge fondamentalista che intende trasformare i consultori – conquistati con le lotte dalle donne – in centri di ispirazione anti-abortista fondati sui valori della famiglia e del matrimonio. Ne cancella definitivamente lo spirito di servizio di prevenzione, informazione e tutela della salute improntato alla libertà, al rispetto e al benessere delle donne. Taglia un altro pezzo di servizio pubblico, privatizzandolo e aprendone la gestione a associazioni pro-life.
La proposta Tarzia rischia di diventare un modello apri-pista per le altre regioni. L’erosione dei diritti acquisiti delle lavoratrici e dei lavoratori si accompagna alla politica dei tagli senza alcun investimento su nuove misure di welfare e sostegno al reddito. Le donne sono le prime a pagarne le conseguenze.
Le precarie, le disoccupate, le studentesse, le immigrate della regione Lazio vogliono servizi pubblici diffusi, accessibili e sicuri, difendono la propria autodeterminazione e non accettano ricatti.

Per questo difendiamo la legge 194 sull’interruzione di gravidanza e la legge 15/1976 che istituisce i consultori nel Lazio. Per questo respingiamo la proposta Tarzia e reclamiamo un nuovo welfare che consenta alle donne di scegliere liberamente per loro stesse.
QUESTA  è VITA! E non trattiamo!

Scarica il volantino: consultateci

Affinità: Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne “disagiate” perchè non abortiscano

Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne “disagiate” perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro.

Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne “in difficoltà” per evitare che abortiscano: 250 € mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. “Così le donne non saranno costrette ad abortire”: dichiara in pompa magna Formigoni. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistiono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Mlano, a partire dalla strenua difesa dell’obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza. Nelle strutture pubbliche, infatti, la maggioranza dei medici obietta, per cui i medici che intervengono lo fanno a “gettone”, sponstandosi in una miriade di strutture con la conseguente scadenza qualitativa del servizio.

Le donne che accettanno questa carità, che nemmeno si capisce come possa servire a mantenere un figlio piccolo in una condizione di mancanza di lavoro, autonomia, sostegno economico e di servizi sociali come quella attuale, in più, dovranno sottoporsi ad un vero condizionamento etico: 18 mesi di “progetto personale” di aiuto, realizzato da Consultori, Centri aiuto alla vita ed altri soggetti individuati fra pubblico e privato che, insieme alla Regione, gestiranno pure l’anagrafe delle beneficiarie. Come dire, che una volta nella lista o si segue con diligenza il programma dettato da precise regole morali ed ideologiche, alla faccia del fatto che il nostro è uno Stato laico, oppure si perde anche il sussidio!

Una vergogna gravissima, a cui ci opponiamo e che denunceremo in tutta la Regione con iniziative ed interventi per svelare l’ipocrisia di una giunta che taglia i fondi per i servizi, spalanca la porta ai privati in tutti i rami delal vita pubblica (dai servizi alla persona, ai trasporti, alla scuola) in nome del supremo valore del profitto, ha soppresso i servizi pubblici di qualità per sovvenzionare con oltre 5 milioni di euro una iniziativa demagogica e spudoratamente filoclericale degna della costrizione medioevale.

Occorre ribadire che proprio la legge 194 ha come obiettivo quella della prevenzione e come l’ interruzione della gravidanza per ogni donna e solo per lei, rappresenti un trauma che nessun bonus potrà mai lenire: si sostengano e si finanzino i servizi pubblici, si investa nel lavoro e nella difesa dei diritti ad esso connessi, si garantiscano i diritti e le garanzie delle donne lavoratrici, si elimini il precariato, si sostenga e condivida una politica di genere ed una cultura delle differenze che faccia del rispetto della donna il proprio fondamento culturale e sociale.

Di avvilenti campagne demagogiche non ci sarà più bisogno solo se la lotta delle lavoratrici, delle precarie e delle donne che stanno pagando il prezzo della crisi e dell’involuzione di cultura e costumi sociali, riuscirà a determinare quel cambiamento delle politiche sociali e di genere, del lavoro e dei diritti i cui temi e tempi sono oggi dettati dalle destre di governo ma che, da tempo, nemmeno sono contrastate dall’opposizione istituzionale, troppo spesso acquiscente ed anzi sostenitrice della politica di destrutturazione dei servizi pubblici e addirittura di attacco alla stessa legge 194.

Monica Perugini
proletaria – comunicazione militante

Articolo su: Femminismo a Sud